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IL PAVIMENTO PELVICO: conoscerlo per prendersene cura

Immagine del redattore: Dott.ssa Ost.Hilary PeruzzoDott.ssa Ost.Hilary Peruzzo

COSA E'?


Il pavimento pelvico, come dice la parola stessa, è quell'insieme di strutture, muscoli, fasci nervosi e vascolari, che chiude inferiormente la cavità addominale, quindi la parte inferiore della pelvi. Stiamo parlando dei muscoli che circondano l'apertura dell'uretra, della vagina e del retto.


LA SUA FUNZIONE


Non ha il solo scopo di contenere gli organi addominali, ad es. utero, vescica, intestino ma, evita che questi organi scendano gradualmente verso il basso in quanto la discesa verso l'esterno degli organi pelvici, andrebbe ad arrecare fastidi e disfunzioni, come incontinenza urinaria o intestinale o prolasso di vescica, utero e retto

Ha un ruolo fondamentale nel funzionamento degli organi sovrastanti e quindi anche di un loro controllo, come la capacità contenitiva di vescica e intestino.

Ha un ruolo principe durante il parto chiaramente aprendosi e chiudendosi per permettere al bambino di nascere ed è il primo protagonista della vita sessuale.

In gravidanza affronta dei cambiamenti sotto l'effetto ormonale con il rilassamento delle strutture e per l'affetto meccanico del peso dell'utero che cresce, del bambino, del liquido amniotico e tutti gli annessi che deve sostenere. Il parto è poi un altro grande passaggio in cui il pavimento pelvico vive una trasformazione per accogliere il bambino.


LE DISFUNZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO


Incontinenza e prolasso si manifestano prevalentemente quando abbiamo un pavimento pelvico debole, ipotonico, dove i muscoli non riescono più a controllare efficacemente l'attività degli sfinteri.

Sono più frequenti nella donna perché più soggetto di quello maschile ad indebolirsi e ad aprirsi verso l'esterno non contenendo più adeguatamente le strutture sovrastanti.


SINTOMI


I primi sintomi di un pavimento pelvico possono essere la perdita di poche gocce di urina, magari durante un colpo di tosse, uno starnuto, una risata, oppure un senso di peso a livello genitale, un fastidio o del dolore durante i rapporti sessuali o in generale una qualsiasi sensazione nuova a livello genitale.


PRENDERSENE CURA


La cura del pavimento pelvico può iniziare a qualsiasi età, più precocemente questo avviene migliori saranno i benefici a livello di qualità di vita.

É importante utilizzarlo correttamente perché sollecitarlo scorrettamente può determinare dei danni a lungo termine.

É buona norma prevenirli, dapprima prendendone coscienza, quindi individuare dove sia e imparare ad attivarlo in modo tale che si impari ad utilizzarlo in automatico nell'arco della vita.

Il pavimento pelvico risente tantissimo del nostro modo di respirare che può in un certo senso appesantirlo oppure risollevarlo se abbiamo una respirazione profonda addominale. La postura è altrettanto fondamentale per le problematiche pelviche, in generale, se si riscontra un pavimento pelvico ipertonico o ipotonico, si può iniziare un percorso di riabilitazione con la respirazione e una riabilitazione posturale.

Un percorso di riabilitazione o rieducazione perineale quindi può essere un ottimo metodo di prevenzione nonché di trattamento. INFATTI è possibile intervenire attraverso la volontà, riuscendo a migliorare la sua capacità di rilassamento ed il suo tono.

Dopo la nascita del bambino é consigliabile un training muscolare di recupero, anche quando non ci sono evidenti segni di indebolimento delle strutture perineali. Anche se il parto è stato eutocico, c'è sempre una diminuzione della forza muscolare dell'area perineale e ciò costituisce, già di per sé, un buon motivo per attuare un programma rieducativo.

Gli esercizi vanno quindi ripresi, o intrapresi, in modo graduale e nella prima fase servono soprattutto per riattivare la contrattilità, riassorbire gli edemi e migliorare la circolazione locale. In questa fase è bene prediligere le posizioni sdraiate, magari sfruttando il tempo dedicato alla poppata.

È sconsigliato un allenamento addominale intenso nelle prime 6 settimane dopo il parto, ma è opportuno prendersi tutto il tempo necessario per rinforzare l'area perineale.

L'ideale sarebbe quello di iniziare un programma di recupero dopo 40-50 giorni dal parto.


ESERCIZI DI KEGEL


Il consiglio è quello di avere una certa regolarità nella pratica e nella loro esecuzione: pochi esercizi, ogni giorno, durante tutta la gravidanza, miglioreranno il tono e l'elasticità del perineo nonché aumenteranno il controllo neuromuscolare.

Questo permetterà il sostegno del contenuto della pelvi durante la gravidanza e dopo il parto, ma anche di aumentare la capacità di apertura, in modo da favorire la discesa della parte presentata, durante il travaglio, e la nascita del bambino, durante il periodo espulsivo.

L'aspetto più importante per eseguire dei buoni esercizi è quello di raggiungere un buono stato di rilassamento che può essere facilitato dall'utilizzo delle tecniche di respirazione.

Questi esercizi sono delle contrazioni volontarie dei muscoli perineale, inizialmente potrebbe venire spontaneo contrarre contemporaneamente anche i muscoli addominali e i glutei. Eseguendo regolarmente gli esercizi si imparerà a contrarre solo la muscolatura perineale. Dopo aver svuotato la vescica, trova una posizione comoda e respirando in modo lento e profondo contrai i muscoli perineali come a voler aspirare in vagina una parla, trattieni la contrazione per 10 secondi, dopo di che rilassa la muscolatura in modo graduale riportando la perla sul pavimento. Mantieni il rilassamento per qualche secondo e ripeti la contrazione.


MASSAGGIO PERINEALE IN GRAVIDANZA


Questa pratica è un buon metodo, non solo per i benefici indotti dal raggiungimento di una migliore elasticità delle strutture perineali superficiali ma, anche perché attraverso il massaggio si impara a conoscere il proprio corpo, in modo da raggiungere una maggiore intimità e consapevolezza.

E' dimostrato che, il massaggio perineale ante-parto, è associato ad un ridotto numero o grado di lacerazioni.

Prima di iniziare è necessario trovare un ambiente tranquillo ed assumere una posizione rilassante. Si possono utilizzare prodotti che rispettino la cute e la sensibilità della mucosa, come l'olio di mandorle o l'olio extravergine di oliva.

Se il massaggio è eseguito regolarmente aiuterà i tessuti ad acquisire elasticità e flessibilità.



1. SFIORAMENTO


Una volta assunta la posizione ideale, inserire il pollice in vagina, ricoperto da una sostanza cremosa e percorrere grandi e piccole labbra, con dei movimenti circolari


2. PRESSIONI A RAGGERA




Quando non si avvertono tensioni a livello muscolare e si ha raggiunto una certa confidenza con la regione perineale, effettuare con il pollice in vagina una pressione sul bordo della vagina, in direzione del coccige. Quando la pressione diviene spiacevole non andare oltre, ma cercare di mantenerla, dando al corpo il tempo necessario per prendere confidenza. A quel punto la pressione del dito potrà spingersi, dolcemente, un po' oltre, favorendo il rilassamento e dando al perineo il tempo, piano


piano, di stirarsi al di là dei suoi limiti.


3.STIRAMENTO A RAGGERA


E' la stessa tecnica delle pressioni ma, anziché allentare la pressione, si continuerà a mantenerla, facendo scivolare il pollice verso l'esterno.


VOCALIZZAZIONE


L'uso della voce può rilevarsi un grosso vantaggio per il benessere della madre e del neonato, nonché per l'apertura del perineo che può facilmente favorire durante il parto.

Facendo gli esercizi perineali, ci si rende conto che tenendo contratti i muscoli pelvici, entra in tensione anche la muscolatura del collo, della mascella e quella che circonda la bocca; allo stesso modo, rilassando il pavimento pel


vico, anche questi muscoli si rilassano.


Tutto questo ha un'estrema importanza al momento del parto, poiché quando la testa fetale ha raggiunto il piano perineale, se la donna riesce a rilassare la bocca e la mascella, può favorire il rilassamento anche a livello pelvico.


ACCORGIMENTI


Mai fare l'esercizio dello stop pipì, perché questa cosa aumenta le infezioni vescicali.

Evitare la spinta durante la minzione perché grava il pavimento pelvico con una pressione maggiore.

Controlli di follow-up


anche dopo aver risolto il problema.

Non praticare esercizi funzionali fai da te, perché potrebbero aggravare la situazioni, quindi fare prima un primo controllo con un ostetrica esperta o un esperto del settore.


Dott.ssa Hilary Peruzzo

Ostetrica

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