L’adattamento del bambino alla nascita comprende delle complesse modificazioni che si verificano fin da subito dopo l’espulsione dal canale del parto.

Se queste modificazioni avvengono in modo brusco e “violento”, come una forte stimolazione tattile e uditiva o un rapido raffreddamento della temperatura corporea, l’adattamento sarà più traumatico ed il pianto sarà l’unico mezzo di comunicazione che il bambino ha per dirci che qualcosa lo sta traumatizzando.
Vediamo ora cosa succede anatomicamente e fisiologicamente
Il feto, durante la gravidanza, ottiene l’ossigeno attraverso la placenta, per cui i polmoni, più precisamente gli alveoli sono collabiti tra loro infatti la circolazione sanguigna è differente da quella di un adulto.
Al momento della nascita il bambino mette in atto delle modificazioni immediate nei primi minuti, ma si stabilisce completamente nelle successive 24/48 h.
I fenomeni più importanti di adattamento, che avvengono nei primi minuti e che indicano il grado di benessere del neonato sono quelli circolatorio e quello respiratorio.
Alla nascita il cuore, la circolazione sanguigna e i polmoni si adattano in sincronia per permettere al bambino di iniziare a respirare in autonomia attraverso i polmoni.

Durante il passaggio nel canale del parto, il torace del feto è compresso e questo aiuta l’espulsione di una parte di liquido presente all’interno dei polmoni.
Alla nascita il primo atto respiratorio è preceduto da una breve (pochi secondi) apnea fisiologica ed il primi 3/4 atti respiratori richiedono notevole energia in quanto si modificano le pressioni circolatorie e respiratorie.
Immaginiamo come deve essere intenso un momento del genere!!!
Come rendere meno traumatico l'adattamento alla vita extrauterina?
Gli studi hanno evidenziato come questi adattamenti siano meno traumatici se il cordone viene clampato tardivamente, ovvero quando smette di pulsare, per permettere al bambino di avere dell’ossigeno "extra" dalla mamma.
Inoltre il rispetto della fisiologia della nascita e dei suoi tempi, il contatto pelle a pelle con la mamma prima ancora del clampaggio del cordone (che deve essere clampato quando smette di pulsare), una sala parto con luce soffusa e priva di rumori forti, una stimolazione sensoriale tattile non violenta permettono al bambino di avere un adattamento più tranquillo e meno violento.
Ricevendo l’ossigeno dalla mamma, l’adattamento respiratorio è meno traumatico e permette al bambino di iniziare a respirare senza piangere necessariamente.
La maggio parte dei bambini, nei primi minuti presenta gemito espiratorio e delle secrezioni dal naso e dalla bocca, si tratta di mucosità residue di liquido amniotico che andranno a scomparire e molto spesso i neonati starnutiscono per espellere queste secrezioni.
Ovviamente tutto ciò riguarda un travaglio fisiologico ed un parto vaginale, nel momento in cui si verificano altri fattori per cui il parto non è più fisiologico e ci sono rischi per la salute del bambino, vengono messe in atto tutte le manovre ostetriche e neonatali per preservare il benessere materno-neonatale, come ad esempio l’aspirazione del liquido dalle vie aeree ed il clampaggio precose del cordone.

In conclusione il bambino alla nascita può piangere e questo indica necessariamente che respira, ma può iniziare a respirare anche senza piangere.
“Lasciatelo stare. Lascitalo fare. Lasciategli il tempo. Il sole si alza forse di colpo? Tra il giorno e la notte non indugia forse l'alba incerta e la lenta , maestosa gloria dell'aurora? Lasciate alla nascita la sua lentezza e la sua gravità”. Leboyer F.
Dott.ssa Hilary Peruzzo
Ostetrica
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